mercoledì 8 agosto 2007

I Treni della speranza

Il sottoscritto è un pendolare e per arrivare sul posto di lavoro percorro in treno circa 3.000 km al mese nella categoria interregionale di 2° classe.
Da circa 9 anni faccio questa vita e se non fosse per la qualità dei viaggi in treno non sarebbe niente male, ma purtroppo di mezzo c'entrano le situazioni insostenibili delle carrozze che rendono il viaggio spesso insopportabile e sgradevole.
A volte con i miei colleghi di lavoro facciamo quattro risate definendo i nostri treni i "Treni della speranza" come i viaggi che facevano i nostri emigranti qualche mezzo secolo fa.

Non vorrei CADERE nella solita polemica sterile con Trenitalia e le Ferrovie dello Stato ma queste sono le condizioni reali di molte carrozze degli interregionali che chiaramente sono maggiormente frequentati dagli studenti, dagli operai e semplici impiegati come me:

1-carrozze sporche e sedili in odore di "fermentazione sudorifera" (ho letto in un quotidiano che da un indagine microbiologica fatta su alcune carrozze, non vi è differenza tra il poggiare la testa e il corpo nel sedile e farlo nel "water" del bagno dei treni).

2-aria condizionata fatiscente che spesso non funziona e d'estate poi i finestrini sono bloccati e quindi c'è un caldo che si muore, altre volte quando funziona si muore dal freddo perchè nelle vecchie carrozze l'impianto è stato aggiunto e non era concepito alla costruzione del vagone, quindi ci sono due grossi bocchettoni d'aria alle estremita della carrozza che gelano i vicini e non fanno effetto al centro.

3-treni sovraffollati dove alcune volte non si riesce nemmeno ad entrare nei vagoni (neanche spingendo).

Provate a mettere tutte queste cose insieme e aggiungete l'aumento da gennaio 2007 delle tariffe, che ne dite????

Siamo messi bene nell'anno 2007, con in costruzione i treni ad alta velocità (per chi ha i soldi)...

1 commento:

Anonimo ha detto...

sono pienamente d'accordo, ho fatto anche io quella vita per 3 anni e ho riscontrato esattamente le stesse carenze.
il disagio più palpabile (dato che i microbi non li vedo) è il caldo-freddo. perdipiù io odio l'aria condizionata, quindi ne uscivo distrutta. Non parliamo dei cessi, che è meglio!