giovedì 20 settembre 2007

Il tumore del medioriente


Mentre la politica italiana è impegnata nei suoi cavilli politichesi, tra Rai, Finanziaria, Grillo e Partito Democratico, il tumore del Medioriente avanza con le sue metastasi e chissà dove andremo a finire tra qualche tempo...
In poche ore sono avvenuti fatti gravissimi che però sembrano interessare poco e niente ai nostri politici: l'attentato in Libano, il problema israelo-palestinese, Bin Laden che si rilancia e l'Iran che fermenta.
Questo tumore che sta affliggendo il nostro mondo si sta scatenando in tanti versanti e noi che possiamo fare???
Aspettare e sperare, forse anche pregare che qualcuno faccia qualcosa per cambiare strategia e dare un po di Pace a questa terra.
Una Pace che darebbe sollievo e stabilità a tutto il mondo, soprattutto a quello Occidentale, inoltre una pace giusta per le tante vittimi civili innocenti, vittime in questo caso dell' "Oro Nero" e della "Guerra Santa" tra le religioni monoteiste.
Come mai in Italia e nel resto del mondo, ai politici più influenti e potenti tutta la questione Mediorientale non desta grande sdegno e preoccupazione ???
Certo non ho scoperto l'America, ma siamo così ottusi dal non comprendere che risolvendo per esempio il conflitto israelo-palestinese si potrebbe dare una svolta positiva alla Pace e una batosta forte al Terrorismo Islamico ???
Forse ai nostri Grandi del Mondo fa comodo questa situazione di eterno conflitto???
Fa Comodo per i propri scopi elettorali ???
Diamoci una mossa, politici datevi una scossa e fate un esame di coscienza !!!

10 commenti:

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

Che dirti, Mastella ha detto che se arrivano qui lui per ragioni di servizio emigra negli USA a bordo di un airbus della Pres. del Consiglio e ci lascia qui in braghe di tela.

A parte la battuta, il problema è serio e si risolve solo con una concertazione internazionale e qui casca l'asino perchè mi pare che siano gli USA ad essere particolarmente recalcitranti sul tentare vie di mediazione e colloqui di pace...

AlexTurkish ha detto...

Tempo addietro ho avuto una discussione sulla situazione di Gaza e avevo suggerito che forse sarebbe stato meglio per i palestinesi della Cisgiordania approfittare della mossa di Hamas e tagliare i cordoni con Gaza, visto che la maggior parte delle teste calde era rimasta lì.
Avrebbe avuto un effetto dirompente , ottenendo l'immediato appoggio degli israeliani e forse accelerato la formazione di un vero stato palestinese.
Io credo che la nascita di uno stato palestinese sia da mettere sopra qualunque cosa e sia la condizione minima perchè almeno la popolazione che rimane in Cisgiordania ricominci a considerarsi un popolo vero, con una patria, dei confini e degli obiettivi "normali" come tutte le altre nazioni.
E' ovvio che a Gaza ci sono più di due milioni di persone che sono comunque palestinesi, e questo può creare altri grossi problemi; la presenza di un reale stato palestinese e quindi il desiderio di ricongiungersi, sarebbe però di stimolo per loro per mettere all'angolo i terroristi.

isline ha detto...

Propongo la lettura di un breve articolo tradotto sull'ultimo Internazionale di Alain Campiotti ( 'le temps').
"Nel bacino del mediterraneo le democrazie occidentali sanno cosa devono fare. Ritirarsi dai luoghi in cui non hanno diritto di restare. Dare un paese a chi ne è stato privato (i palestinesi) e ovunque, rispettare i propri principi"

Demonio Pellegrino ha detto...

Augusto, concordo su tutto.

Isline: stai forse dicendo che Israele non ha diritto di esistere? Chi dovrebbe ritirarsi da dove? Dall'iraq e dall'afganistan? Certo, perche' no? Pero' ricordiamoci il casino che c'era prima e perche' ci siamo andati. Ritirarsi in salsa spagnola non generera' alcuna pace.

Sul dare lo stato ai palestinesi, e' cosa complicata: bisogna chiedersi a chi lo diamo questo stato. A gruppi politici che nella loro carta fondatrice dicono chiaramente che il loro obiettivo e' la distruzione di Israele? beh, in quel caso forse farei due calcoli prima di darglielo questo stato, non credi?

Franca ha detto...

Concordo in pieno con quanto citato nel commento di Isline.
La questione prioritaria per il Medio Oriente è risolvere il conflitto israelo-palestinese, dando finalmente una patria a chi non ce l'ha.
Gli israeliani dovrebbero ricordare il loro passato; loro una patria l'hanno avuta prendendo territorio arabo e adesso non vogliono che lo stesso diritto sia riconosciuto ai palestinesi.

Demonio Pellegrino ha detto...

Franca, aiutami a capire: dici che è tutto a posto se diamo un pezzo di terra a un gruppo di persone che ha scritto nel proprio atto fondatore che il loro ultimo obiettivo e' distruggere Israele?

Dici che non vedi nessun problema in tutto questo?

Solo curiosità.

AlexTurkish ha detto...

Il "gruppo di persone" è poi fatto di 3.800.000 palestinesi (2.400.000 in Cisgiordania), la maggioranza dei quali penso abbia solo voglia di farsi una casa e vivere tranquilli.
Se gli si dà una speranza reale, io credo che lentamente si possa arrivare ad una soluzione.
Fino a che un popolo non ha una propria patria continua a rimanere nelle mani di pochi che fanno quello che vogliono, e visto il fanatismo che gira nella regione è chiaro di che stampo possano essere quei pochi; è altrettanto ovvio che quei pochi abbiano tutto l'interesse a mantenere la situazione inalterata; la corruzione di Arafat la dice lunga in proposito ed Hamas vorrà fare la stessa cosa.
E' nel momento in cui una patria esiste che comincia lo sviluppo di una democrazia; per questo ritengo che Abu Mazen dovrebbe decidersi ad abbandonare Gaza con dentro Hamas.

Demonio Pellegrino ha detto...

Alex, guarda io posso anche essere tendenzialmente d'accordo con te. rimane il fatto che credo sarebbe oltremodo saggio non dare uno Stato a persone che ti dicono chiaramente che il loro obiettivo e' distruggere lo stato vicino. Poi fate voi.

AlexTurkish ha detto...

Penso che fare come dici tu non sia altro che perpetuare la situazione attuale che è proprio quello che nesuno vuole più.
Nessuno vuole dare una patria a dei terroristi, ma visto che i peggiori sono chiusi a Gaza sarebbe un'occasione irripetibile.
Pensa cosa vuol dire essere ad un passo dal risolvere il problema palestinese per il terrorismo internazionale che usa continuamente la loro causa come esempio.

Demonio Pellegrino ha detto...

e', vero siamo a un passo dal risolverlo. peccato che l'ultimo passo dia mano libera a chi apertamente dichiara di voler distruggere la sola democrazia in medio oriente.