giovedì 29 novembre 2007

Era meglio quando era peggio...

Il Presidente Prodi intervistato dal quotidiano "Le Figarò" afferma che la vecchia legge elettorale "mattarellum" con un misto di maggioritario e proporsionale funzionava bene; ma non era quella una riforma a metà che non piaceva e andava modificata ?????

Mi fa sorridere Prodi che in sostanza dice che era meglio quando era peggio, come non ricordarsi che nel 1996 con quella legge elettorale Prodi vinse le elezioni, ma dopo 2 anni fu mandato a casa da Rifondazione Comunista???

In pratica la legge funzionava, ma senza il vincolo di mandato, problema che c'è anche ora, tutti possono essere eletti con una maggioranza politica iniziale, la quale poi può essere modificata senza che nessuno possa intervenire, tranne il Presidente della Repubblica il quale può sciogliere le Camere.
Paradossalmente uno può essere eletto nei Comunisti Italiani e poi entrare a far parte di Alleanza Nazionale senza che una norma possa vietarne il trasformismo politico.
Quindi in sostanza oltre ad una riforma elettorale più concreta e duratura anche la norma interna alle camere andrebbe cambiata.
Ci vuole un vincolo di mandato per i signori onorevoli e senatori, mica si può cambiare partito o gruppo politico a proprio piacimento o convenienza!!!
Riporto qui di seguito le ultime news di giornata sulla politica italiana prese da "Affari Italiani":

Alla vigilia dell'incontro tra Walter Veltroni e Silvio Berlusconi su riforme e legge elettorale, il presidente del Consiglio Romano Prodi si dice disponibile a contribuire affinchè il dialogo produca risultati. Intervistato dal quotidiano 'Le Figaro' in vista del vertice italo-francese di domani, il premier spiega: "Discuteranno della riforma della legge elettorale, che non rientra direttamente nelle competenze del capo del governo, ma delle forze politiche e del Parlamento. Se posso aiutare, lo farò volentieri".

"IL MATTARELLUM FUNZIONAVA BENE". "In primis occorre modificare la legge elettorale - afferma il premier. Funzionava bene quella che, nel 2001, ha portato al potere Silvio Berlusconi per cinque anni e che prevedeva un 75% di maggioritario e un 25% di proporzionale".

"Berlusconi l'ha modificata a fine mandato, imponendo un proporzionale che privilegia le piccole formazioni - ricorda il premier -. Con dieci partiti nella mia coalizione, come fare per governare? Stiamo studiando una riforma delle modalità di scrutinio, che va anche accompagnata da una semplificazione delle istituzioni: una sola Camera e non due, drastica diminuzione del numero dei deputati. Comincia ad emergere un consenso su questo tema".

Berlusconi: primarie all'americana per scegliere il leader del nuovo partito

"Faremo le primarie con regole molto chiare e precise. Ci stiamo già informando sulle regole delle primarie in America". E' l'annuncio di Silvio Berlusconi in conferenza stampa a proposito del nuovo soggetto politico del Centrodestra.

NESSUN RIPENSAMENTO - Silvio Berlusconi assicura che andrà avanti con decisione verso la costituzione del nuovo partito. "Sarà la continuazione ideale di quanto abbiamo fatto finora - dice l'ex premier durante una conferenza stampa convocata a sorpresa -. Questo partito nascerà dalle fondamenta di Forza Italia e ne sarà il completamento necessario. Non ci sono e non ci possono essere ripensamenti, titubanze, passi indietro; sono anzi sereno e determinato ad andare avanti lungo questa strada, anche perché Forza Italia condivide con me" questo progetto, che è quello di fare "un grande partito dei moderati e dei liberali. Non si possono scambiare per un ripensamento la necessaria gradualità - spiega - e i necessari adempimenti burocratici e fiscali". Il PdL sarà una confederazione? "Io non ho mai usato questo termine", risponde Berlusconi. "Il PdL è un nuovo partito che si fonda sugli elettori, a cui possono partecipare partiti e associazioni".

La costituzione del nuovo partito, continua l'ex premier, "non è una svolta populista ma un rafforzamento della democrazia italiana perché riavvicina la politica ai cittadini mentre questo Governo ha scavato un solco". Per il Cavaliere il partito dei moderati e dei liberali che nascerà è altresì "la continuazione ideale di quello che abbiamo fatto fino adesso e nasce su solide basi che sono quelle di Forza Italia". Berlusconi stesso ha annunciato che nel prossimo weekend saranno i militanti a scegliere, nei gazebo, il nome del partito (due le opzioni: Popolo della Libertà e Partito della Libertà, ndr). E chi sarà il leader? "Se i cittadini lo vorranno, sarò io. Organizzeremo le primarie, con regole chiare e precise. Per questo stiamo studiando il modello americano".

MANI LEGATE - Berlusconi risponde poi in modo lapidario a Gianfranco Fini, che a Matrix ha dichiarato di ritenersi con le "mani libere" su tv e giustizia dopo lo scioglimento della CdL. "Solo io ho avuto le mani legate", ha detto il Cavaliere. "Ciascuno si illustra come meglio crede".

Infine, Berlusconi chiude la conferenza stampa con uno scatto d'orgoglio: "Io non ho mai fallito in un mio sogno, e se me lo pongo lo posso fare. E poi vi domando: chi c'è in Italia che può paragonare la propria storia personale di successi a quella di Silvio Berlusconi?".

mercoledì 28 novembre 2007

Giustizia inesistente...

In questi giorni torna alla ribalta il caso del rumeno Marco Ahmetovic, condannato in primo grado a sei anni e mezzo per l'omicidio di quattro giovani minorenni ad Appignano del Tronto in provincia di Ascoli, attualmente agli arresti domiciliari in un residence della zona.
Dopo la prima sentenza ingiusta per i familiari che hanno visto 4 figli ammazzati da un ubriaco, la giustizia italiana oltre a regalare le vacanze in un residence italiano al rumeno, sembra che gli conceda forse la possibilità di fare da "testimonial" per un marca di orologi francesi su Ebay. Mi verrebbe da dire "oltre al danno la beffa", ma la questione è molto più seria, la morte di 4 giovani non può chiamarsi "danno" e la mancata giusta punizione una "beffa".Il fatto di sangue non può risolversi come al solito con dichiarazioni di sdegno e rammarico, da parte dei nostri politici, servono fatti!!!
La politica è impegnata nel dialogo sulle riforme, tutti si danno da fare su ideali, ideologie, percentuali, modello tedesco, spagnolo, ma chi dovrebbe pensare a noi poveri italiani???
Alla nostra vita, alla giustizia e al rispetto delle regole chi ci pensa???
Per fare l'indulto ci sono volute poche settimane e con votazione bi-partisan la legge è stata approvata e messa in opera subito; ma come si fa a non vedere il senso profondo di ingiustizia quando avvengono fatti gravissimi come quello di Ascoli e quando oltre alla perdita di figli si deve assistere ad un' ascesa pubblicitaria del rumeno condannato???
Poi non ci possiamo stupire se qualche incivile incendia i campi rom e cresce il razzismo e l'intolleranza verso l'extracomunitario...
Prevenire è meglio che curare, sveglia politici !!!

venerdì 23 novembre 2007

Casini non ci casca...

Casini nel Partito del Popolo della Libertà non ci casca...
Proprio non ne vuol sapere il Leader dell'UDC di entrare nel nuovo partito di Berlusconi, anzi ci scherza sopra con ironia.
Intanto anche Adornato uno degli esponenti di Forza Italia da sempre per un partito unico liberale del centro-destra, non aderisce.
Anche in questo caso secondo Casini è sotto l'occhio di tutti l'errore politico sostanziale di Berlusconi di voler creare un soggetto nuovo da solo, senza consultare chi da sempre è il vero promotore nel partito unico.

Riporto qui di seguito un articolo de "La Stampa" on line di oggi:
Il leader dell'Udc: «La fondazione del Pdl è una mossa autolesionista»

«La Cdl è finita? Io l’ho detto un anno e mezzo fa ed oggi Berlusconi è arrivato in ritardo di 15 mesi». Pier Ferdinando Casini risponde così ad una domanda di Maurizio Belpietro, su Canale 5, circa il destino della Casa delle libertà. E aggiunge: «Le scosse possono essere di autolesionismo e di autosommovimento: Pier Ferdinando Casini leader dell’Udc si rivolge così a Silvio Berlusconi che fondando il nuovo partito ha inteso dare una scossa al sistema. Intervenendo al "Panorama del giorno dopo" il leader dell’Udc ammonisce il Cavaliere: «Berlusconi ha fondato un partito dal tetto di una macchina e oggi si pone invece il problema che nell’obiettivo di aggiungersi qualcuno rischia di perdere qualcun altro».

Casini si riferisce ad Adornato che «era stato uno dei promotori del partito unico e che oggi non aderisce al nuovo partito di Berlusconi». Il leader dell’Udc pone quindi un problema di metodo: «Se io e lei - dice Casini - rivolgendosi a Maurizio Belpietro - vogliamo fare qualcosa insieme lo concordiamo prima, ne parliamo e qualcuno certamente di noi non lo deve apprendere dai giornali. Queste non sono cose formali, ma di sostanza». Berlusconi ha voluto dare una scossa al sistema?: «Gli auguro di riuscirci - è la risposta di Casini - però non ne sarei così convinto; le scosse possono essere di autolesionismo, di autosommovimento. Il problema è politico e va affrontato non aprendo questioni personali, ma con serenità è necessario far depositare molta della polvere che si è alzata in questi giorni ed affrontare nei prossimi mesi questo tema».

Casini su una cosa si dichiara d’accordo con il Cavaliere: la messa in discussione del bipolarismo «che ha creato più danni che soluzioni» e spezza di nuovo una lancia al favore del proporzionale alla tedesca «che consente a ciascuno di essere artefice del proprio destino».Ma la polemica con Silvio Berlusconi non finisce qui e a Maurizio Belpietro che gli chiede a chi si riferisse a suo avviso il leader di Forza Italia quando parlava dei «parrucconi» nella politica egli ribatte: «Io la parrucca non ce l’ho, qualcun altro non lo so. Chieda a lui, l’esperto di parrucche è lui e non io».

Quanto ai rapporti con gli alleati, Casini afferma: «Berlusconi dice che non l’hanno fatto governare. Ma quanti errori gli hanno evitato i suoi alleati. Se avessimo parlato meno di giustizia e di tv forse avremmo vinto le elezioni. Lui potrebbe ribadire che su alcuni punti gli alleati hanno frenato. Ma ciascuno vede le cose dal suo angolo visuale. Berlusconi parla di popolo, ma ciascuno ha il suo popolo, e i parrucconi forse sono quelli che pensano di essere importanti senza il popolo ma ciascuno di noi sa che senza il popolo non siamo nessuno».

Riguardo all'ipotesi di un'asse con Gianfranco Fini che competa al centro con Forza Italia, infine, il leader dell'Udc afferma:«Con Fini parleremo, io parlo con tutti. Non l’ho ancora sentito, ma è possibile che lo senta nelle prossime ore». Il leader dell’Udc è cauto: «Non mi sembra che Fini abbia ipotizzato questo. Parleremo».

lunedì 19 novembre 2007

Nasce il Partito del Popolo della Libertà

Data storica per Berlusconi e Forza Italia, dopo tanto peregrinare il partito più forte e grande del centro-destra italiano cambierà pelle nel nuovo "Partito del Popolo della Libertà".
Da oggi 19 novembre dopo l'annuncio di ieri inizia il nuovo cammino per il manager Berlusconi.
Era da tempo che si pronunciava il nome di partito nuovo e forse unico del centro-destra, finalmente oggi la pentola è stata scoperchiata.
Sarà contenta la Brambilla che qualche tempo fa ne aveva depositato il nome e simbolo al notaio. qui di seguito vi riporto le ultime dichiarazioni di berlusconi dalla sua conferenza stampa di oggi estrapolate dal "Corriere della Sera":

«Sono state raccolte da Forza Italia otto milioni di firme nelle piazze per tornare a votare, a cui si aggiungono altri 2 milioni di sottoscrizioni messe insieme da Circoli del buon governo e Circoli della libertà. Abbiamo il dovere di non disperdere questo patrimonio perché per il Paese sarebbe fatale. Ci sono momenti in cui certi appuntamenti con la storia non si possono mancare».

«Nascerà una nuova formazione - ha spiegato Berlusconi - che si chiamerà "Il popolo della libertà" o "Il partito della libertà". Nascerà dal basso, dalla gente, non sarà una fusione fredda come quella avvenuta di recente per il Partito democratico. Nei gazebo allestiti da Forza Italia anche nel weekend prossimo raccoglieremo le adesioni dei partiti. E decideranno i cittadini il nome che avrà la nuova formazione politica». Berlusconi ha anche spiegato che il nuovo soggetto sarà l'equivalente italiano del Partito popolare europeo.

«Nel Partito democratico ci sono personaggi di buon senso e buona volontà che vedono il bene del Paese ma che non possono realizzarlo perché la coalizione è ostaggio della sinistra estrema. Anche nel centrodestra ci sono problemi, nonostante dopo 5 anni di governo. Il bipolarismo attuale è qualcosa che non può funzionare per il bene del Paese».

«Ci apriamo a un dialogo con l'altra parte politica - ha poi evidenziato -, non difendiamo più la vigente legge elettorale, ci apriamo alla considerazione di una legge elettorale diversa che non può che essere proporzionale. Pensiamo ad un proporzionale non machiavellico, un proporzionale puro ma con sbarramento che eviti un eccessivo frazionamento». Perché all'estero, ha puntualizzato, «siamo esposti al ridicolo per il numero di forze politiche che popolano il nostro Parlamento».

La legge elettorale sarà approvata con la nostra collaborazione - ha però precisato Berlusconi - solo se ci sarà data assicurazione che una volta in vigore si tornerà subito al voto». Un obiettivo, questo, che per essere raggiunto non richiede necessariamente un cambio dell'esecutivo: «Con questo governo si può fare benissimo, l'iniziativa può essere portata avanti all'interno dei due rami del Parlamento». E a questo proposito il leader della (ex) Cdl si è reso disponibile «nell'immediato» ad un incontro con il segretario del Pd, Walter Veltroni, per iniziare a valutare i contorni e le linee guida della nuova legge elettorale.

Per quanto riguarda il programma della nuova formazione, il capo del centrodestra ha ricordato che «il nostro manifesto è lo stesso della più grande famiglia politica europea, il Partito del popolo europeo». «Avrà al suo interno regole strette di democrazia - ha aggiunto - che si realizzeranno nell'elezione diretta di tutti i suoi rappresentanti». Una novità per il popolo di Forza Italia, che in tredici anni no è mai stato chiamato ad esprimersi sugli organi dirigenti del partito. E anche sulla leadership Berlusconi si è detto pronto a mettersi in gioco: «Sarò io il primo a mettere a disposizione la mia responsabilità». Precisando poi, ad un cronista che glielo domandava, che anche Fini e Casini potranno aspirare alla guida della nuova formazione. Ma potranno farlo nel solo modo che la democrazia prevede, vale a dire sottoponendosi al voto dei militanti.

Infine il Cavaliere è tornato ad enfatizzare il valore della manifestazione di domenica a piazza San Babila che ha di fatto sancito la nuova svolta berlusconiana: «A quel popolo - ha detto l'ex premier- ho riconosciuto la bontà della loro richiesta di tornare presto al voto». Un'esigenza che anche Berlusconi continua a fare propria, fatta salva la necessità di superare l'attuale legge elettorale. «Ho poi detto loro che se lo ricorderanno di essere stati lì, in piazza San Babila - ha detto con orgoglio - perché in quel momento stavano vivendo un evento che avrebbe segnato la politica italiana. Non solo quella attuale, ma anche quella dei prossimi decenni».

domenica 18 novembre 2007

Maggioranza Vs Opposizione: 0-0

La votazione al Senato positiva per il Governo Prodi non ha suscitato ne una crisi di Governo quindi una vittoria di Berlusconi, ma nemmeno una grande stabilità politica dell'Unione, che solo grazie ad un voto cosiddetto di responsabilità nazionale ha salvato Prodi in extremis.

Un sostanziale pareggio politico che non risolve i problemi della maggioranza e sta creando una marea di dissensi nell'opposizione.
Che fine faremo? Quale futuro si prospetta per la politica italiana?

Forse è venuta l'ora di mettersi intorno ad un tavolo per una soluzione a questa crisi profonda, che nuoce a tutti, in primis ai cittadini che votano e sperano in un vero governo e in una vera opposizione.

Si invoca la parola "Riforme" da più parti, ma fino ad ora nessuno è stato capace di catalizzare una posizione trasversale che porti ad una modifica riformatrice condivisa ed efficace.
Credo comunque che nei prossimi giorni Veltroni per il centro-sinistra insieme a Fini, Casini, Bossi dell'opposizione, cercheranno un confronto comune per dare una svolta soprattutto alla nuova legge elettorale.
Una legge nuova ed imminente che servirà al paese per trovare presto una nuova maggioranza politica o si continuerà con il povero Prodi ad oltranza ???
Non so darmi una risposta, Prodi è forte in questo momento e fino a che non ci sarà una nuova strada credo che non si andrà giustamente a votare.
Su una cosa sono certo e sicuro, andare a votare oggi, ma anche trà 3 anni con questa modalità elettorale, non servirà a dare una risposta politica forte all'Italia.
La riforma elettorale va fatta innanzitutto partendo dalla preferenza nominale, poi se i nostri politici saranno bravi si potrebbero cambiare nel nostro paese anche le istituzioni rendendole meno faraginose e più efficienti.

mercoledì 14 novembre 2007

Giustizia è fatta per Hina...


Almeno questa volta giustizia per questa ragazza assassinata dal padre e i suoi parenti è stata fatta.
Ricordate di Hina la ragazza pakistana di 21 anni colpevole di amare l'occidente con le sue abitudini e mode e quindi condannata a morte per aver disonorato la sua famiglia ???

Ci si aspettava dichiarazioni più forti e sdegno da parte di tanti politici, ma Hina non era famosa ne italiana, non ha suscitato scalpore il fatto che finalmente in Italia si sia fatta giustizia seriamente per dei diritti umani violati fino all'assassinio.
Solo la On. Santanchè e il Ministro Pollastrini hanno fatto dichiarazioni di sostegno in forza alla decisione del tribunale italiano, che ha condannato a 30 anni di carcere il padre e i due zii della ragazza pakistana.
In merito vi riporto un articolo tratto da "Il Riformista":

Giustizia è fatta. Finalmente - verrebbe da dire in un momento in cui la violenza sulle donne sembra non conoscere pause - i colpevoli di un omicidio che ha visto una donna come vittima, sono stati condannati. Lei, tristemente nota, si chiamava Hina Saleem, 21 anni, pakistana. Il carnefice è il padre che insieme ai due cognati l’ha sgozzata l’11 agosto del 2006 e, con l’aiuto anche di uno zio che non avrebbe però collaborato all’omicidio, l’ha poi seppellita nel giardino di casa, a Sarezzo, vicino Brescia. Con la testa rivolta verso la Mecca. Secondo la ricostruzione del pubblico ministero, la povera Hina sarebbe stata uccisa per salvare l’onore della famiglia, messo in pericolo dallo stile di vita all’occidentale della ragazza. Hina sarebbe stata attirata nella casa dei genitori con una scusa e uccisa. Poi la sepoltura. Quindi le indagini, il processo e, ora, la sentenza di primo grado alla quale, fanno sapere gli avvocati, seguirà l’appello.
Ci si sarebbe aspettati il solito diluvio di dichiarazioni a intasare, come sempre in questi casi, le agenzie. Invece no. Hina Saleem non ha mai fatto notizia quanto altre vittime di violenze analoghe. Quasi solitaria, dunque, occorre registrare la benemerita dichiarazione del ministro per le Pari opportunità, Barbara Pollastrini che, tra le poche donne a parlare di questa triste storia, si è detta confortata dalla «serietà con cui la magistratura ha condotto l’inchiesta e i giudici hanno emesso la sentenza» e ha poi rivolto «un pensiero di gratitudine agli avvocati di Hina e alle organizzazioni delle donne italiane e non che si sono impegnati a tenere accesi i riflettori su una delle pagine nere del libro dei diritti tragicamente calpestati delle donne». Anche noi vorremmo rivolgere un pensiero altrettanto grato alle donne, soprattutto alle donne di sinistra, che hanno sostenuto questa battaglia. Il punto, però, è che, soprattutto a sinistra, davvero poche voci si sono levate. Una di queste, quella della Palombelli, proprio sul Riformista, il giorno dell’apertura del processo aveva parlato di una «indifferenza politicamente corretta» da combattere. Su questo fronte, però, la battaglia sembra ancora lontana dall’essere stata vinta.

lunedì 12 novembre 2007

Diamo un Calcio alla Violenza...

Dobbiamo riflettere ed agire in fretta se veramente vogliamo dare un Calcio alla Violenza gratuita che ieri sera ha terrorizzato Roma, Milano, Bergamo, Taranto ed altre città italiane.

Due fatti gravissimi ben distinti l'uno dall'altro.

Il Primo Domenica mattina in un'area di sosta toscana dove per un errore tragico e non voluto, un poliziotto ha ucciso con un colpo di pistola un ragazzo tifoso della Lazio che insieme ad alcuni suoi amici aveva avuto un diverbio con altri ragazzi tifosi della Juventus.
Sembrerebbe proprio che il poliziotto con una carriera ottima alle spalle mentre correva abbia premuto il grilletto e fatalmente la pallottola ha colpito mortalmente il tifoso laziale.
Questo non è un fatto di violenza sportiva, ma un tragico incidente di cronaca che sarebbe potuto succedere nei confronti di chiunque, ma la casualità ha voluto che un colpo sparato a caso seguisse una traiettoria maledetta, proprio ai danni di un tifoso normale, non un ragazzo scalmanato e violento.

Il Secondo fatto ieri pomeriggio e sera fino a tarda notte dove centinaia di teppisti, ultrà violenti hanno messo a ferro e fuoco la capitale, aggredendo le forze dell'ordine, devastando la sede del CONI e di due Commissariati di Polizia.
Una violenza cieca, gratuita protratta per ore solo con l'intento di annientare la Polizia e i Carabinieri.

I due fatti di una Domenica folle sono chiaramente collegati tra loro, ma non posso essere uno conseguenza dell'altro.
Non si può invocare giustizia per un tifoso ucciso da un errore umano devastando città intere e seminando terrore tra i cittadini e i tifosi veri amanti dello sport.
Tendo a precisare che attualmente un funzionaro di polizia di Roma è gravissimo dopo un preoccupante trauma al fegato provocato da una sprangata.

E' giusto e lecito fermare il campionato e chiudere gli stadi per risolvere il problema ???
E' forse scelta più giusta e responsabile quella di fare chiarezza sull'uccisione del ragazzo romano senza nascondersi dietro all'inevitabile errore umano e creare un pecorso di educazione sociale sportiva nel calcio ???

Le norme del decreto Amato sulla sicurezza negli stadi dopo i fatti di Catania hanno prodotto dei buoni risultati fino a ieri, ma l'inasprimento delle leggi contro la violenza dei tifosi ha creato una caccia spietata al carabiniere e al poliziotto.
Come possiamo cambiare per un calcio che è sempre più valvola di sfogo criminale ???

giovedì 8 novembre 2007

Il multimediale è pericoloso...

Entrare in Internet è sempre più un modo per evadere dalla quotidianità e per provare emozioni estreme a volte incontrollate.
Giovani che in assoluto anonimato possono inserire video e foto violente, istigando così a superare la barriera della realtà e del senso del limite in molti soggetti sensibili, potenziali criminali.
Non voglio esagerare, ma non possiamo dimenticare che il video terrificante inserito dallo studente finlandese è stato cliccato e visto per più di 100.000 volte prima della strage tristemente annunciata.
In una società dove i crimini si verificano sempre più in ambienti familiari ed amicali, internet e il mondo multimediale hanno la loro responsabilità.
Un controllo maggiore e una verifica sui contenuti inseriti liberamente è doverosa !!!

Non intendo indicare la censura come soluzione al problema, ma mi rendo conto e non ci vuole tanto per vedere, che questo pianeta etereo è sempre più un rifugio, una valvola di sfogo per tante persone, anche psicolabili o diciamo "sensibili".
Chiunque può accedere liberamente a tante "community", chat, in modo anonimo o dando false generalità nella registrazione.
Con tutte le milioni di registrazioni giornaliere in web, chi ha tempo per fare le verifiche necessarie ???
Purtroppo ci si accorge del guaio sempre tardi e prima o poi arriverà qualcuno che darà un bel giro di vite a questo paradiso ideale e allora saremo tutti più vincolati e meno liberi.
Prevenire è sempre meglio che curare, questo è un messaggio alle autorità che possono intervenire e scongiurare una futura censura possibile ed ingiusta.

mercoledì 7 novembre 2007

Demagogia ed Ipocrisia...


Nell'ultima puntata di Ballarò abbiamo assistito ad un grande spettacolo ricco di demagogia ed ipocrisia.
Casini, Veltroni si sono accappigliati sul pacchetto sicurezza per quasi tutta la serata, discorsi, repliche, parole e parole, ma i fatti?
La politica inprigionata nei propri meccanismi faraginosi non riesce a trovare un accordo per il bene del paese, anche il direttore del "Corriere della Sera" De Bortoli si scalda, si inserisce nel dibattito e invita con forza i due segretari politici a trovare un accordo su un tema così importante.

Io dico che sulla sicurezza non si scherza !!!

In pratica si sta discutendo di un buon decreto sulla sicurezza, ma la sinistra radicale non lo vuole approvare in parlamento e l'opposizione di centro-destra è troppo impegnata a trovare cavilli e giustificazioni per non votare il decreto e mettere in minoranza il Governo.
Insomma per scopi politici e per ipocrisie ideologiche non si riesce ad unire la politica neanche su un tema così importante per tutto lo Stato.
Non ci meravigliamo se poi avvengono i raid xenofobi verso gli stranieri e si riparla della giustizia fai da te.
Non ci meravigliamo se poi la politica è in crisi di consensi e la popolazione ne ha le scatole piene di questi falsi rappresentanti.

Mi auguro che questo decreto passi così com'è, magari con qualche risorsa in più per le forze dell'ordine e per la magistratura, ma deve essere votato ed approvato in questi termini, con lo spirito giusto e doveroso con il quale è stato concepito.

martedì 6 novembre 2007

Modus Operandi alla Bush

L'ultimo regalo di Bush??? Il Dittatore pakistano Musharraf !!!

Si perchè se ricordate bene il Presidente del Pakistan era salito al potere con un colpo di stato grazie all'esercito e solo quando Bush ha voluto un appoggio per attaccare l'Afghanistan il Dittatore è diventato un Presidente baluardo della democrazia e della lotta al Terrorismo islamico in Medioriente.

Anche questa volta il buon Bush ci ha fatto uno dei suoi regali, un dittatore sanguinario in preda ad una crisi di nervi, più che di nervi di potere...
Non sono bastati i miliardi di dollari regalati dall'amministrazione americana alla presidenza pakistana per trasformare una dittatura in una democrazia , ma tra il 2001 e il 2002 a Bush questo dato non importava, lui ed il suo staff erano troppo impegnati a cercare un appoggio strategico per la guerra.
Intanto in queste ultime settimane nel povero medioriente martoriato dalle guerre e dalle dittature, ora è la volta del Pakistan, solo oggi numerosi arresti, pestaggi e manifestazioni per la libertà.

Quanto riportato di seguito l'ho estrapolato dal Corriere della Sera on-line:

Intanto l'ex presidente della Corte Suprema Ifthikar Mohammad Chaudhry, allontanato dal potere per la seconda volta da Pervez Musharraf dopo la proclamazione dello stato d'emergenza, ha invitato i pakistani a unirsi con il mondo dei giuristi e dell'opposizione contro la «dittatura» di Musharraf. «È arrivato il momento di sollevarsi e fare dei sacrifici per la supremazia della legge», ha detto Chaudhry dalla sua abitazione di Islamabad, dove si trova agli arresti domiciliari. In un breve discorso telefonico, il rivale numero uno di Musharraf tra i giuristi ha sottolineato come una commissione composta da sette membri della Corte Suprema abbia annullato il decreto con cui Musharraf ha imposto lo stato d'emergenza poco prima che questi stessi giudici venissero rimossi. Anche oggi giudici e avvocati pakistani sono scesi nelle piazze delle principali città del Paese per protestare contro il potere di Musharraf. «Gli avvocati sono la prima linea del movimento contro questo regime dittatoriale e resisteranno fin quando il generale non verrà deposto», ha detto l'avvocato Shakil Amin, puntando anche il dito contro l'opposizione che non è stata in grado di mobilitare le masse.
Retate particolarmente pesanti a Lahore, capitale della provincia occidentale del Punjab, dove le forze dell'ordine in assetto anti-sommossa non hanno esitato a fare irruzione nella sede dell'Alta Corte provinciale per impedire agli avvocati di tenervi una riunione; gli agenti hanno occupato i locali riservati all'associazione professionale dei legali, fermando e portando via chiunque tentasse di entrarvi: una cinquantina gli arresti. Non meno di sessanta quelli effettuati dalla polizia a Karachi, capitale della provincia meridionale del Sindh, dove era nel frattempo stata inscenata un'altra manifestazione di piazza. Analoghi rastrellamenti sono stati condotti in ulteriori città pakistane, tra cui Multan, nel centro del Paese, e Quetta, capitale della provincia occidentale del Belucistan. Stando a fonti delle stesse autorità di sicurezza, nel complesso ammontano a più di duemila coloro che sono finiti in carcere dal giorno della proclamazione dello stato di emergenza: in gran parte si tratta di attivisti dell'opposizione, ma anche di semplici cittadini che avevano dimostrato contro il provvedimento restrittivo.

lunedì 5 novembre 2007

Intolleranza o Rispetto ???

Cosa chiediamo agli stranieri ??? Rispetto per le nostre regole democratiche !!!

Questo è quello che mi sento di chiedere a tutti quelli che entrano in Italia e non vuol dire essere intollerante, razzista o squadrista.
L'intolleranza è quello che accade quando la classe politica invece di prevenire e ragionare su tali problemi, interviene con decreti legge drastici suscitati dal momento sull'onda emotiva della popolazione.
Ieri ho assistito ad una breve affermazione del noto giornalista Sposini su Rai 1 e quello che ha affermato io lo condivido in pieno:
- la gente agisce di "pancia" quando assiste a fatti così gravi (il delitto Reggiani procurato da un rumeno rom), agisce sull'onda emotiva dell'accaduto e ora vorrebbe gli stranieri rom e clandestini fuori dall'Italia senza tanti distinguo!!! - ma la politica, i politici non devono agire in questo modo, debbono usare la ragione e metodi razionali, se si vuole risolvere questo problema alla radice.

In sintesi questa sopra è la dichiarazione di Lamberto Sposini che mi sento di condividere in pieno, anzi vorrei aggiungere che fare una legge o decreto in questo modo alimenta solo l'intolleranza verso tutti gli stranieri, in questo modo si fa audience, spettacolo, ma non si affronterà il problema seriamente.
L'altro orrore e sdegno lo provo quando vedo in questi momenti i nostri politici visitare ed ispezionare le baracche dei rom, come se venissero a conoscenza del problema solo adesso!!!!

Purtroppo questi fatti gravi sembrano servire alla politica solo per fare scalpore e portare consensi, invece dovrebbero essere utili per aprire un confronto vero sull'immigrazione in Europa.
Siamo europei quando è bello riempirsi la bocca con questo termine, ma siamo tremendamende italiani e chiusi nell'affrontare le nostre questioni....

Gli Italiani vogliono maggiore rispetto, non sono intolleranti, la politica però non sia come al solito ipocrita.

venerdì 2 novembre 2007

Abbiamo paura...


Abbiamo tanta paura di tutti !!!!
Abbiamo timore verso gli extracomunitari, timore di una violenza cieca che potrebbe assalirci dal nulla.
Abbiamo paura di chi ci sta accanto perchè non ci si può più fidare neanche dell'amico o del conoscente più vicino.
Abbiamo paura di tutto e la diffidenza in Italia cresce, una diffidenza generica soprattutto verso chi non è italiano e chi non parla la nostra lingua o il nostro dialetto locale, perchè qualunque forestiero potrebbe essere pericoloso.
Scusate per queste affermazioni ma dopo il caso dell'assassinio di Roma perpetrato con tanta crudeltà, si discute con amici e parenti di questo fatto gravissimo e vengono fuori queste affermazioni forti e preoccupanti.
Personalmente sono un tollerante e sempre disposto ad accogliere il diverso e chi viene da un'altra realtà, ma questi fatti di sangue in tanti italiani e un po' anche in me stesso, lasciano veramente dei punti interrogativi molto forti.
A volte mi chiedo se da parte degli extracomunitari e in generale da chi immigra nei miei luoghi ove vivo e lavoro c'è la disponibilità ad accettare le regole e lo stile sociale presente.
Noi siamo un paese molto tollerante, un paese dove ognuno nella maggior parte dei casi può dire e fare ciò che vuole, le leggi molto spesso sono così elastiche e piene di sconti che si possono tranquillamente violare senza incorrere in pene particolarmente pesanti.
Ma a tutta questa tolleranza si sta alzando nei cittadini "normali" un muro di Odio e Diffidenza molto forte, verso le istituzioni nulla facenti e verso tutta la gente straniera.
Non credo sia giusto anche in questo caso prendersela con la Romania perchè un rumeno ha ucciso, non credo altrettanto giusto che si debba criticare l'italiano diffidente, che ne ha piene le scatole della violenza gratuita ed inpunita.
Una settimana fa un nomade rumeno nelle marche dopo aver ucciso 4 ragazzi con la sua auto in stato di ebrezza è stato messo agli arresti domiciliari dopo qualche mese di carcere.
In Italia non è prevista la dolosità per un conducente ubriaco e quindi se va bene prenderà qualche mese di carcere e l'assicurazione risarcirà parte dei danni.
Ma chi ridarà quei ragazzi alle loro famiglie ??? Chi gli darà un senso di giustizia sociale ???

In generale manca a tutti noi un senso di protezione, non ci sentiamo sicuri nella vita quotidiana e la televisione ci insegna che nessuno può stare tranquillo, neanche chi abita in un paese o in una borgata allegra e felice.
Caro stato, cari politici come al solito non vi sciacquate la bocca con le promesse e iniziate a collaborare fra voi per produrre un qualcosa di utile, giusto e veramente efficacie....