L'ultimo regalo di Bush??? Il Dittatore pakistano Musharraf !!!
Si perchè se ricordate bene il Presidente del Pakistan era salito al potere con un colpo di stato grazie all'esercito e solo quando Bush ha voluto un appoggio per attaccare l'Afghanistan il Dittatore è diventato un Presidente baluardo della democrazia e della lotta al Terrorismo islamico in Medioriente.
Anche questa volta il buon Bush ci ha fatto uno dei suoi regali, un dittatore sanguinario in preda ad una crisi di nervi, più che di nervi di potere...
Non sono bastati i miliardi di dollari regalati dall'amministrazione americana alla presidenza pakistana per trasformare una dittatura in una democrazia , ma tra il 2001 e il 2002 a Bush questo dato non importava, lui ed il suo staff erano troppo impegnati a cercare un appoggio strategico per la guerra.
Intanto in queste ultime settimane nel povero medioriente martoriato dalle guerre e dalle dittature, ora è la volta del Pakistan, solo oggi numerosi arresti, pestaggi e manifestazioni per la libertà.
Quanto riportato di seguito l'ho estrapolato dal Corriere della Sera on-line:
Intanto l'ex presidente della Corte Suprema Ifthikar Mohammad Chaudhry, allontanato dal potere per la seconda volta da Pervez Musharraf dopo la proclamazione dello stato d'emergenza, ha invitato i pakistani a unirsi con il mondo dei giuristi e dell'opposizione contro la «dittatura» di Musharraf. «È arrivato il momento di sollevarsi e fare dei sacrifici per la supremazia della legge», ha detto Chaudhry dalla sua abitazione di Islamabad, dove si trova agli arresti domiciliari. In un breve discorso telefonico, il rivale numero uno di Musharraf tra i giuristi ha sottolineato come una commissione composta da sette membri della Corte Suprema abbia annullato il decreto con cui Musharraf ha imposto lo stato d'emergenza poco prima che questi stessi giudici venissero rimossi. Anche oggi giudici e avvocati pakistani sono scesi nelle piazze delle principali città del Paese per protestare contro il potere di Musharraf. «Gli avvocati sono la prima linea del movimento contro questo regime dittatoriale e resisteranno fin quando il generale non verrà deposto», ha detto l'avvocato Shakil Amin, puntando anche il dito contro l'opposizione che non è stata in grado di mobilitare le masse.
Retate particolarmente pesanti a Lahore, capitale della provincia occidentale del Punjab, dove le forze dell'ordine in assetto anti-sommossa non hanno esitato a fare irruzione nella sede dell'Alta Corte provinciale per impedire agli avvocati di tenervi una riunione; gli agenti hanno occupato i locali riservati all'associazione professionale dei legali, fermando e portando via chiunque tentasse di entrarvi: una cinquantina gli arresti. Non meno di sessanta quelli effettuati dalla polizia a Karachi, capitale della provincia meridionale del Sindh, dove era nel frattempo stata inscenata un'altra manifestazione di piazza. Analoghi rastrellamenti sono stati condotti in ulteriori città pakistane, tra cui Multan, nel centro del Paese, e Quetta, capitale della provincia occidentale del Belucistan. Stando a fonti delle stesse autorità di sicurezza, nel complesso ammontano a più di duemila coloro che sono finiti in carcere dal giorno della proclamazione dello stato di emergenza: in gran parte si tratta di attivisti dell'opposizione, ma anche di semplici cittadini che avevano dimostrato contro il provvedimento restrittivo.
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