venerdì 25 gennaio 2008

Prodi è caduto e ora che si fa ???

Dopo diciotto mesi di agonia, il Governo Prodi è andato in soffitta e con lui anche tutta l'Unione (unione di cosa???).
Sinceramente sono dispiaciuto per questa fine ingloriosa del buon Prodi, ma i numeri sono numeri e al conteggio non si può far niente.
Mastella ha fatto una bruttissima figura politica, ci mancava solo la citazione poetica di Neruda per arrampicarsi negli specchi e giustificare il proprio voto contrario.
Cusumano e Barbato dell'UDEUR poi hanno dato spettacolo con sputi, svenimenti, offese reciproche e tutto quanto servisse a far emergere la pochezza di questi Senatori e del ruolo istituzionale che essi rappresentano.
Mi chiedo, ma cosa ci possiamo aspettare di buono da questi rappresentanti???
Intanto oggi il Presidente della Repubblica Napolitano inizia le consultazioni che dureranno fino a martedì, ma si profila come lunga, la strada di una soluzione a questa crisi.

Vi riporto le ultime notizie dal mondo politico tratte dal "Corriere della Sera" on-line:

ROMA - «Non aspiro ad alcun incarico». Così il presidente del Senato, Franco Marini, ha smentito tutte le voci che lo indicavano in pole position per la guida di un eventuale governo istituzionale di transizione dopo la caduta del Governo Prodi. «È da un anno che dico che la responsabilità che ho è già grande e quindi non aspiro proprio ad avere alcun altro incarico. Ci saranno le consultazioni e io ho grande fiducia nelle capacità del presidente Napolitano. Credo anche che le forze politiche debbano pensare agli interessi generali perché è una fase delicata del Paese».

PRODI: NO ELEZIONI CON QUESTA LEGGE - «Come ho già detto nel mio intervento in Parlamento e anche al Capo dello Stato, bisogna fare di tutto per evitare di andare a elezioni anticipate con questa legge elettorale». E' lo stesso Romano Prodi a parlare, dopo l'inaugurazione dell'anno giudiziario: la legge elettorale, è l'opinione di Prodi, ha reso di fatto ingovernabile il Paese.

MONTEZEMOLO: ESECUTIVO PER RIFORME - Contrario all'ipotesi di andare subito al voto anche il leader di Confindustria, Luca Cordero di Montezemolo, convinto che serva un governo istituzionale per «una breve ed efficace stagione di riforme condivise, nell’interesse generale». Montezemolo chiede riforme capaci di consentire «a chi vincerà le elezioni di poter governare davvero»: cambiamento dei regolamenti di Camera e Senato, riduzione dei parlamentari, correzione del bicameralismo perfetto. «Sono riforme che un governo di scopo, istituzionale, tecnico, lo si chiami come si vuole - ha aggiunto - potrebbe fare molto rapidamente, trovando una immediata sintonia con il comune sentire della società italiana». Ma la prima riforma a cui mettere mano, anche per Montezemolo, sarebbe la legge elettorale: «Vogliamo dire alle forze politiche più avvedute e responsabili di entrambi gli schieramenti che prima di andare al voto serve una nuova legge elettorale».

SPETTACOLO INDECOROSO - Il presidente di Confindustria ha avuto parole dure per quanto accaduto nella giornata di giovedì al Senato: «Uno spettacolo inaccettabile e indecoroso», ha detto riferendosi alla rissa scoppiata tra i senatori Cusumano e Barbato. Per Montezemolo «tutti nei momenti di crisi, soprattutto dopo aver assistito al triste spettacolo da suk di questi giorni e alle scene vergognose, desideriamo che la parola torni a noi cittadini - ha proseguito - attraverso le elezioni». Ma «attenzione», ricorda Montezemolo, «con questa legge elettorale, lo sappiamo per esperienza, la parola non torna ai cittadini ma alle segreterie dei partiti, con liste preconfezionate, per consentire altri giri di giostra a chi non vuole un vero rinnovamento». Parole dure anche pe ril governatore siciliano Totò Cuffaro: «Mentre gli imprenditori siciliani combattono contro, il pizzo il governatore della Sicilia viene condannato a 5 anni di reclusione e decide di restare al suo posto».

TEMPI LUNGHI - Difficile comunque che la crisi che si aperta con la sconfitta in Senato di giovedì possa rapidamente chiudersi, come avvenne un anno fa. Allora, dopo un giro di consultazioni, Napolitano rimandò alle Camere lo stesso Prodi, visto che non c'era stato un voto formale di sfiducia e che la maggioranza aveva espresso la propria preferenza per il reincarico, oltre a prendere l'impegno di modificare la legge elettorale. Ma ora la maggioranza uscita dalle urne non esiste più, c'è stato un voto formale di sfiducia (almeno al Senato), e la legge elettorale è ancora la stessa di due anni fa. Dieci anni fa, inoltre, un Prodi fresco di sfiducia respinse l'idea di un reincarico, avanzata allora da Oscar Luigi Scalfaro. In più il centrodestra sembra compatto, con l'eccezione dell'Udc, nel chiedere il ricorso alle elezioni anticipate. Ma nei giorni scorsi si è parlato di un presidente della Repubblica propenso a cercare la via di un nuovo governo, che abbia come unico mandato quello della riforma della legge elettorale. E che cerchi il consenso su un nome sul quale converga il maggior consenso possibile: Mario Monti o il governatore della Banca d'Italia, Mario Draghi. Oppure i presidenti di Senato e Camera, Marini e Bertinotti. Da questo scenario appare probabile che la soluzione della complessa crisi richieda tempi lunghi.

BERLUSCONI INCONTRA LETTA - C'è stato un incontro, durante la mattinata, a Palazzo Grazioli tra il leader di Forza Italia e Gianni Letta. La visita è durata circa 40 minuti. Il nome dell'ex sottogretario alla Presidenza del Consiglio del governo di centrodestra è una delle ipotesi per la guida di un governo istituzionale che traghetti verso nuove elezioni. Nessuno dei due ha rilasciato dichiarazioni al termine dell'incontro. Berlusconi è poi partito per Napoli, dove nel pomeriggio è in programma un'assemblea di Italiani nel Mondo, il movimento del senatore Sergio De Gregorio.

2 commenti:

Antonio Candeliere ha detto...

Il governo Prodi è caduto perchè Veltroni ha voluto che cadesse!

Romina ha detto...

Cusumano, in questa occasione, è stato soltanto vittima della condotta indecente di Barbato. Senza contare il senatore di AN Strano, che ha dato luogo a uno spettacolo vergognoso, gridando parolacce e insulti a ripetizione.
Sembrava di stare in una bettola di quart'ordine e non in Senato.
Quanto al resto, vedremo di che morte dovremo morire. Secondo me, votare con il "porcellum" di Calderoli sarebbe un gravissimo errore.