giovedì 31 gennaio 2008

Le Imprese, i Sindacati, la CEI chiedono la riforma elettorale !!!

In questi giorni le associazioni imprenditoriali, sindacali e perfino la Conferenza Episcopale Italiana, invocano le riforme istituzionali come priorità politica, in particolare un Governo Istituzionale, che vari almeno la Riforma Elettorale prime dell'elezioni anticipate.

Dalla Confindustria passando per l'UGL fino ai Sindacati CGIL CISL e UIL, tutti sperano e pubblicano comunicati stampa in favore del Governo Marini, da tutti considerato l'uomo giusto per trovare l'accordo sulla riforma elettorale.
Il centro destra (ex casa delle libertà) però insiste nel volere il voto anticipato e addirittura la Lega Nord fa sapere che non intende incontrare Marini.
L'UDC invece si spacca, dopo l'uscita di Follini nel 2007, ieri è giunta l'ora di Tabacci e Baccini i quali confluiranno nella costituenda Rosa Bianca insieme a Pezzotta, l'IDV e forse Montezemolo.
Nel centro-sinistra invece tutti pronti per il Governo Marini tranne il PdCI di Diliberto che vuole il Voto.

Voi che ne pensate ???

Nel frattempo vi riporto il manifesto delle imprese tratto dal "Corriere della Sera":

ROMA
- Nove sigle del mondo imprenditoriale (Confindustria, Lega delle Cooperative, Confcommercio, Confartigianato, Cna, Confesercenti, Casartigiani, Confagricoltura e Confcooperative) hanno diffuso un «manifesto per la governabilità» nel quale sottolineano che «certamente nella situazione in cui ci troviamo è giusto dare la parola ai cittadini», ma «una riforma della legge elettorale è un passaggio obbligato nell'interesse del Paese e nell'interesse di chi sarà chiamato a governarlo». Le associazioni d'impresa ritengono che «con l'attuale legge elettorale, senza preferenze e con liste preconfezionate, la scelta degli eletti sarebbe tutta nelle mani delle segreterie dei partiti. E anche grazie agli attuali regolamenti parlamentari, si riprodurrebbero alleanze pronte a frantumarsi il giorno dopo per gli interessi egoistici di tanti micropartiti dotati di poco consenso, ma di grandi e inaccettabili poteri di veto».

RIFORME
- Se fare una riforma elettorale in poco tempo è possibile, proseguono le associazioni, «lo si faccia senza perdere tempo, con un governo che in poche settimane porti a termine questo compito». Altrimenti, avvertono, «dobbiamo sapere che il problema è solo rinviato perché abbiamo bisogno di governabilità per cambiare e rendere più moderno il Paese. Serve una stagione di grandi riforme».

2 commenti:

Anonimo ha detto...

NOI NON CI SAREMO, QUESTA LEGGE ELETTORALE é INCOSTITUZIONALE !
PERCHE’ NOI ABBIAMO FATTO RICORSO:


VIOLAZIONE DELL’ART.3 della costituzione Italiana, (Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese)
L’articolo 13 comma 1 della legge 21.12.2005 nr. 270 che ha modificato l’art.84 del decreto del Presidente della Repubblica nr. 361 del 1957 è incostituzionale nella parte in cui non prevede più la possibilità per l’elettore di poter esprimere la preferenza nell’ambito della lista votata per i seguenti motivi:
1- limita di fatto l’eguaglianza dei cittadini, impedisce il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i cittadini all’organizzazione politica del Paese:gli ostacoli di ordine materiale frapposti dalla legge nell’impedire che il candidato della lista possa essere scelto dagli elettori concedendo tale facoltà solo a chi forma la lista imponendo un ordine di presentazione, per un verso vanifica o limita i diritti astrattamente garantiti a tutti e per l’altro favorisce gli atteggiamenti di disfavore da cui taluni o molti possono essere affetti nei confronti di persone appartenenti ad un sesso o a una data razza ,religione, o madrelingua.
Formalmente a cittadini di una data razza o sesso o religione viene garantito il diritto a far parte della lista ma di fatto si esclude la possibilità di essere eletti o si riducono al minimo le chances di essere eletti ponendoli in calce all’ordine di presentazione.
L’assenza di disposizioni sui criteri per redigere l’ordine di presentazione dei candidati compresi nella lista , quali ad esempio l’imposizione di elezioni primarie per la formazione delle liste , rende la legge passibile di declaratoria di incostituzionalità per violazione dell’art. 3 della Cost.


Violazione dell’art.49 e dell’art. 51 primo comma della Costituzione.
Valgono le stesse considerazioni di cui sopra e con riferimento più specifico al titolo IV sui rapporti politici .
Per quanto riguarda l’art.49 esso consente solo ai cittadini di essere arbitri di determinare gli interessi da rappresentare in sede politica e quindi anche di costituire gruppi e movimenti che si prefiggono di esaltare gli interessi di coloro che si trovino in determinate condizioni personali. Ora posto che le liste elettorali presentate dagli elettori sono null’altro che i partiti politici nel momento elettorale , il legislatore non può limitare la scelta dei candidati nell’ambito della lista e consentire che nelle liste si possano rilegare agli ultimi posti candidati di un determinato sesso o aventi qualsiasi altra caratteristica , fisica , intellettuale o morale , diversa dal possesso dei requisiti, positivi o negativi , di eleggibilità.
Con riferimento all’art. 51 primo comma le considerazioni sono ancora più pregnanti con riferimento alle condizioni di eguaglianza per accedere alle cariche elettive, in quanto tali condizioni sono senz’altro pregiudicate dalla legge elettorale richiamata.


Violazione dell’art. 56 primo comma della Costituzione.
L’articolo vuole che la Camera dei deputati sia eletta a suffragio universale e diretto.Lo scopo immediato dell’elezione è quello della scelta dei migliori sotto il riguardo della loro capacità politica. Nei moderni Stati di partiti la scelta degli elettori viene influenzata non soltanto dalle persone dei candidati ma anche dal loro orientamento politico o, meglio , dall’orientamento politico del partito al quale esse sono iscritte: ne consegue che il voto espresso da ogni elettore adempie ad una duplice funzione : di designazione all’ufficio dei candidati e di approvazione del programma politico del partito.
Così si adempie il principio costituzionale del suffragio universale e diretto. Ma quando al cittadino è stata tolta la possibilità di scegliere , con il voto di preferenza, e quindi designare all’ufficio di deputato il candidato si è mantenuto il diritto sancito dalla costituzione della universalità del suffragio ma si è eliminato con una legge non costituzionale l’altrettanto diritto sancito dalla costituzione della scelta diretta del deputato.
Sull’istanza di sospensione
Da quanto sin qui detto si confida che emerga il fumus boni iuris.
Quanto al periculum in mora esso risiede nella considerazione che l’esecuzione dei provvedimenti qui contestati, durante il tempo necessario a giungere alla decisione di merito del presente ricorso, produrrebbe un pregiudizio grave ed irreparabile consistente nella spesa di una competizione elettorale che potrebbe cadere nel nulla per illegittimità costituzionale della legge elettorale.




… estratto dal ricorso inviato all’Avvocatura distrettuale dello Stato - ROMA



Salvatore Proto

Il Presidente


ALLEANZA SOCIALDEMOCRATICA - ROMA

www.asdonline.it

Tel/. 06 77209148

Anonimo ha detto...

Volevo solo segnalare che ci sono in rete molte inziative contro la legge elettorale incostituzionale, un piccolo elenco si trova su www.midimetto.com/altreproteste.html insieme con un interessante analisi dei precedenti storici.