lunedì 4 febbraio 2008

Niente accordo, arrivederci riforma elettorale...

Consultazioni senza significato, non è cambiato niente da due settimane ad oggi.
Non sono serviti neanche gli appelli della società civile e religiosa a far mutare idea al Berlusconi.
Marini incassa la sconfitta e molto probabilmente già in serata rimetterà il suo incarico esplorativo al Presidente Napolitano.
Si fanno già ipotesi sulla data delle Elezioni Anticipate che si svolgeranno con ogni probabilità ad Aprile, resuscita la Casa delle Libertà mentre l'Unione ne esce a pezzi.
Unica novità politica è il Partito Democratico, ma se andrà da solo nella prossima tornata elettorale lo si scroprirà nelle prossime settimane.

Rimango perplesso e deluso dalla politica italiana, sopratutto per il mancato accordo sulla riforma elettorale, quindi nel permanere senza preferenze nominali, con la CdL sicura di vincere largamente, ma con un sistema vecchio senza garanzie di governabilità e di clausole certe per la coalizione di Centro Destra.
Berlusconi dichiara di volere le riforme a larga maggioranza solo dopo il voto, in pratica solo dopo il suo ritorno a Palazzo Ghigi.

Attendo un vostro parere cari blogger, intanto vi riporto le dichiarazioni di Berlusconi di questa mattina:

ROMA - «Dialogo sì, ma dopo le elezioni». Silvio Berlusconi non cambia idea: dopo la caduta del governo Prodi, bisogna andare subito al voto. «Non è una tragedia, né un salto nel buio», dice. Al termine dell'incontro con il presidente del Senato, Franco Marini - nell'ultima e decisiva giornata di consultazioni - il leader di Forza Italia spiega che «questa legge elettorale può dare ottimi risultati, consentendo di governare». Dunque, formare un governo che abbia l'unico scopo di modificare il sistema di voto o che permetta di celebrare il referendum «è un'inutile perdita di tempo». Anche perché, vista la «distanza» che c'è tra centrodestra e centrosinistra («tra dieci e sedici punti percentuali», assicura l'ex premier), l'attuale sistema permette «ampia libertà agli schieramenti». Berlusconi auspica dunque che il Capo dello Stato, Giorgio Napolitano, «indica subito le elezioni»: «È nostro convincimento - dice - che la cosa migliore per risolvere i problemi del Paese sia avere un governo legittimato dal voto popolare. Ci auguriamo, e crediamo che sarà così, che terminate le consultazioni, il capo dello Stato possa indire le elezioni: è un'esigenza del Paese avere un Governo che risolva i problemi».
Berlusconi chiarisce che si tratta di «un'utopia, di un'ipotesi irrealistica», visti i tentativi di «delegittimarci che arrivano sempre dall'altra parte». «Noi - aggiunge - abbiamo comunque ribadito la nostra disponibilità al dialogo con l'altra parte, volontà che anche dopo le elezioni potrà avere un seguito». Più tardi, scambiando alcune battute con i giornalisti a Palazzo Grazioli, Berlusconi si dice disponibile a dare la presidenza di una delle Camere all'opposizione in caso di vittoria del centrodestra alle prossime elezioni: «Rientra in un discorso più ampio. È un'ipotesi plausibile».

2 commenti:

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

Senza riforme astensione o annullamento scheda elettorale. Questo il mio pensiero.

Anonimo ha detto...

credo che la quota di astensionismo non si alzerà di tanto,nonostante siano passati due anni dalle elezioni.
la sinistra non si perdonerebbe mai un errore del genere.

GB