domenica 8 luglio 2007
Live Earth - Al Gore per una Crisi Climatica positiva
Al Gore accusa i grandi, a cominciare dagli Usa per il mancato accordo sul clima, dicendosi 'imbarazzato' per l'ostruzionismo di Washington. 'Sono state scelte parole che dessero l'impressione di un qualche progresso ma che in realta' erano una sciarada', ha detto Gore riferendosi alla formula utilizzata al vertice del G8 in Germania.
L'ex vicepresidente degli Usa si e' fatto promotore della campagna 'Live Earth' con una serie planetaria di concerti in tutto il mondo.
Un tratto del discorso fatto da Al Gore a Milano il 14 giugno, porta una novità assoluta ed è qui riportato:
"La crisi climatica ci offre l'occasione di sperimentare quello che poche generazioni nel corso della storia hanno avuto il privilegio di sperimentare: una missione generazionale, un obbiettivo morale convincente, una causa comune e l'entusiasmante prospettiva di venire obbligati dalle circostanze a mettere da parte le meschinità e i conflitti della politica per abbracciare una sfida autenticamente morale e spirituale".
Cosa ne pensate? E' giunta ora di cambiare il nostro stile di vita??????
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3 commenti:
bb
Piove, concerto ladro. Ma li avete visti i grandi cantanti ecologicamente compatibili? Non hanno fatto in tempo a salire sul palcoscenico planetario per salvare a colpi d'ugola la natura, il mondo, l'universo e magari, già che ci siamo, anche il loro portafoglio, e zac, che ti succede? Salta fuori, proprio in mezzo al bio rock intercontinentale, la notizia che la desertificazione del pianeta è momentaneamente sospesa. Ci scusiamo per il disagio: il catastrofismo riprenderà non appena possibile. Lo scorso giugno, in effetti, è stato, almeno in Italia, il più piovoso degli ultimi 200 anni. Avete capito bene: il più piovoso. Cammelli a Casalbuttano? Casalpusterlengo provincia del Sahara? Tuareg in transito nell'oasi di Pizzighettone? Macché. Persino lo strombazzatissimo livello del Po è tornato normale. Lo giuro: non è un miraggio. E nemmeno un miracolo, nonostante l'apparizione di Madonna.
Il fatto è che loro se la cantano e se la suonano. Evviva. Che c'è di meglio, per stordirsi, che un po' di musica, le sette note e i sette impegni per salvare il mondo, naturalmente il sette luglio del duemilasette? Wow, ve ne siete accorti? Tutto questo «sette» (7) fa così magico: la cabala riuscirà, vedrete. Tutti diventeranno buoni, o in alternativa Bon Jovi: l'effetto serra sparirà, i consumi si ridurranno, la Terra sorriderà. E se nel frattempo, per organizzare il maxi concerto, si sono bruciate risorse naturali in quantità ciclopica, chi se ne importa? E chi se ne importa se si è generato più smog di quello che tutti i partecipanti al concerto potranno mai evitare con il loro comportamento «carbon neutral»? Balla che ti passa. E appena esci, compra il prossimo disco delle bio-star. Mi raccomando: amano molto l'ambiente ma non sopportano di restare al verde.
Del resto, l'organizzatore dell'evento, il mitico Al Gore, l'uomo che vive in due lussuosissime ville e chiede agli altri di limitare i consumi, ci ha avvisato: ci resta poco tempo. Se non cambiamo vita, fra dieci anni il mondo sparirà. Il Wwf, ameno circolo di inguaribili ottimisti, dice invece che il mondo sparirà nel 2050. Non male: ci abbiamo guadagnato trent'anni. È già qualcosa, anche se è nulla rispetto a quello che guadagnano loro con i concerti. Ma, cantando sotto la pioggia, mi viene un dubbio: questi geni delle previsioni sono gli stessi, per caso, che nel 1972 scrissero il famoso rapporto sulla fine del pianeta? Quelli per cui l'oro si doveva esaurire nel 1981, il petrolio nel '92, il gas nel '93 e l'uomo di conseguenza subito dopo? Evidentemente non è andata così: l'oro non si è esaurito, il petrolio neppure, e l'uomo men che meno. Tocchiamo ferro, che intanto neppure quello è esaurito. Purtroppo, però, non si sono esaurite nemmeno le nostre cassandre.
L'Ambientalismo, che dovrebbe esser cosa seria ed utile, si è ormai trasformato, oltre che da piattaforma politica e trampolino di lancio politico e carrieristico dai facili consensi (chi vorrebbe veder il nostro mondo distrutto?),
nella nuova religione millenarista e catastrofista.
Ce ne sono sempre state. Sempre.
L'uomo è affascinato dall'idea della fine del mondo.
Poco importi se accade nell'anno mille o se è imminente.
Lo dicono i testimoni di Geova, i segni son chiari.
Lo dicono anche gli ambientalisti.
Peccato che, nel mare di verità, ci siano tante menzogne, omertà, strumentalizzazioni.
Ma si sa che la menzogna abbisogna, per esser meglio creduta, di fondi e briciole di verità.
E del resto, spaventare è cosa ben più facile che far qualsiasi altra cosa: l'uomo sa spaventarsi anche della propria ombra e le paure ce l'ha anche immateriali, fantasmi, nella sua psiche.
Quel concerto rende bene l'idea dell'ipocrisia con il quale ci si ostina a chiamare Ambientalismo quello che di Ambientalismo ha solo la veste ed il pretesto per uscir fuori.
Come accade anche, per esempio, per lo Sport, che tutto è (droga, business, finanza, violenza, politica) tranne che Sport.
Buongiorno.
Alieno
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